I Blackout sono ombre dall'aspetto di creature mostruose che periodicamente attaccano i serafini, fuoriuscendo da enormi buchi neri nel cielo.[1] Sono noti anche come ombre (シャドウ, Shadō).[2]
Quando un Blackout sta per manifestarsi, i serafini nelle vicinanze avvertono un dolore particolarmente acuto; le dimensioni e la forza del Blackout dipendono dal numero di serafini presenti.[1]
I Blackout sono manifestazioni delle ansie e delle paure dei serafini.[2] Non essendo creature materiali, non danneggiano l'ambiente circostante, ma i serafini possono percepirli[3] e rimanerne feriti[4].
Gli scontri con i Blackout agevolano l'evoluzione dei serafini, infatti Eden ha creato un farmaco per ritardare il loro arrivo.[2]
Attacca ingurgitando gli avversari con la bocca dentata che ha sull'addome; emette un suono simile al pianto di un bambino. Viene sconfitto tramite strangolamento con la sua cravatta da Karasuma, Kamoda, Sagisawa e Umino.
Si muove molto velocemente vorticando su sé stesso, sprigiona potenti fiammate in grado di fondere le armature dei serafini e scaglia lame affilate per tagliarne le ali. Viene sconfitto da Karasuma e Takayama.
Quando viene spezzato, le parti separate diventano senzienti; l'unico modo per neutralizzarlo è rompere tutti suoi spuntoni. Viene sconfitto da Karasuma, Kamoda, Sagisawa, e Takayama.
È una gigantesca torre composta da aerei che si separano per attaccare; il miglior modo per eliminarlo è tagliare le ali degli aerei e colpire ripetutamente la torre dove non ha ali sporgenti. Viene sconfitto da numerosi serafini guidati da Karasuma.
Quando gli viene staccata una parte del corpo, la ricongiunge al resto tramite dei fili; parla con la voce di Sagisawa Rui. Viene sconfitto da Karasuma, Kamoda, Sagisawa, Umino e Takayama.
Non sopporta il dolore fisico e psicologico, è in grado di richiamare a sé un'enorme palla ma si distrae se essa viene utilizzata da altri. Viene sconfitto da Karasuma, Kamoda, Sagisawa e Takayama.
È composto da numerosissime canne di organo semoventi, che sfrutta per assordare e colpire gli avversari. Viene sconfitto faticosamente da centinaia di serafini guidati da Barbara.